Giocare può causare dipendenza patologica - È vietato il gioco ai minori di anni 18 

Strategia: valutare le condizioni meteo

Le condizioni meteo fanno saltare schemi e tattiche

Cielo pesante, vento impetuoso e allerta meteo. Una pioggia scrosciante si abbatte sullo stadio, continuando a martellare il campo per diverse ore. Il terreno di gioco si fa pesante, zolle di erba che si smuovono perentoriamente e non lasciano liberi

i giocatori di far esplodere la loro velocità.

Casacche inzuppate e visibilità ridotta, con gli allenatori che imperterriti si sgolano, continuando a dare indicazioni tattiche agli interpreti della partita.

In queste condizioni, si sa, tutte le precedenti sedute sul campo d'allenamento risultano vane, con schemi e tenute tattiche che lasciano spazio alla sola fisicità. Tutto accompagnato dalla voglia di non mollare mai, dal cuore dei calciatori che si avventano su qualsiasi pallone giocabile, sradicandolo dai piedi degli avversari.

È in queste occasioni che le prestazioni dei giocatori più fisici risultano determinanti. Facilitati dalla grande massa muscolare, risentono meno della pesantezza del campo, facendo confluire tutta la spinta nelle gambe. È così che evitano di rimanere piantati al terreno, risultando tempestivi negli interventi.

Stacchi aerei e rapidi anticipi determinano le serrate lotte tra bomber e difensori. Questi ultimi, grazie al campo bagnato, sono facilitati nell'eseguire tackle, preziosa arma per recuperare palloni. Per quanto riguarda i centravanti, la scelta degli allenatori ricade su abili colpitori di testa, con grande prestanza fisica, che con la loro capacità di difendere palla, aiutano la squadra a salire.

È il centrocampo la zona focale dove si decidono le sorti di partite disputate con meteo avverso. Con i giocatori più tecnici impossibilitati a mostrare tutte le loro finezze, sono gli incontristi che prendono in mano le redini del gioco. Il metodo composto da recupero palla e repentino lancio in profondità alla ricerca delle punte, risulta il più efficace in queste condizioni.

Di tutto ciò, ne è un esempio la gara fra Verona e Inter disputata nella 24^ di campionato al Bentegodi. Dall'altezza media dei 22 in campo è facile intuire in che modo i due allenatori hanno voluto impostare la partita: 1,86m per la squadra di casa e 1,83m per gli ospiti.

Sotto la pioggia, il centrocampista Luca Marrone è risultato il migliore dei suoi. Ha recuperato 4 palloni, commettendo 2 falli e venendo anche ammonito dal direttore di gara. In fase offensiva ha realizzato 11 lanci lunghi e 7 cross, 3 dei quali sono stati trasformati in goal dai propri compagni.

Per quanto riguarda l'Inter, Brozovic si è rivelato il più grintoso, recuperando 5 palloni e commettendo 3 falli. Anche per lui una grande quantità di lanci profondi, 11 e 9 i cross, 1 dei quali ha propiziato il momentaneo vantaggio dell'Inter.

Infine è importante sottolineare che 4 delle 6 marcature sono state realizzate di testa.