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Addio Cesare Maldini

Se n'è andata una bella persona. Cesare Maldini ci ha lasciati e con lui un modo di fare sport che sa di antico e nobile

2016, davvero annus horribilis per l'arte, la cultura, lo sport. La scomparsa di Cesare Maldini contribuisce molto a questo vuoto.

Per chi come me ha da tempo superato gli anta, Cesare Maldini rappresenta

un modo di vedere e vivere lo sport fatto di apparente leggerezza, di gioia tranquilla e sfuriate bonarie. Nella realtà è stato un grande calciatore e un grande, grandissimo allenatore.
Mi piace ricordarlo proprio come allenatore, carriera che Cesare iniziò nel '91 al Milan come vice di Nereo Rocco che lo prese sotto la sua ala assieme al collega Trapattoni (altri grandi!). Dopo divenne tecnico in prima sempre al Milan, poi passò ad allenare varie squadre provinciali fino al 1980 quando cominciò la carriera federale e dall'80 all'86 fu il vice di Enzo Bearzot, CT della Nazionale.

Il Mondiale dell'82 è rimasto nel cuore di tanti, probabilmente di tutti i miei coetanei: impossibile dimenticare le scorribande (a passo d'uomo) sulla Simca Mille, vecchia già allora, subito dopo la vittoria in finale! E in quel Mondiale accanto a Bearzot sedeva il nostro Cesare, spesso sigaretta in bocca, sempre il sorriso, un artista della sdrammatizzazione, il rifiuto secco del protagonismo, dell'inutile complicazione. Non possono dimenticarsi i goal di Rossi, il funambolismo del "Barone" Franco Causio, la gioia di Tardelli, l'immenso Dino Zoff...

Dall'86 al '96 fu Commissario Tecnico dell'Under 21 che portò alla vittoria del Campionato Europeo per tre volte consecutive. In questo periodo più che in ogni altro si sono delineate le sue doti di allenatore, scopritore di talenti ma soprattutto scultore degli stessi.

Dal '96 al '98 fu CT della Nazionale, poi capo degli osservatori del Milan, ancora nel Milan per qualche mese direttore tecnico, poi allenò il Paraguay, poi commentatore televisivo, insomma, un sacco di cose.

Nell'immaginario collettivo Cesare Maldini probabilmente è ricordato più per l'imitazione di Teo Teocoli che per il suo "apparire". Sia chiaro, l'imitazione di Teocoli, oltre ad essere affettuosa, era assolutamente meravigliosa, con punte di delirium ridens vertiginose! Ma questo la dice lunga sul carattere fondamentalmente schivo, semplice e schietto (odiava le bugie) di Cesare.

"Troppo sulla difensiva": non ricordo quante volte ho sentito dire così del Maldini allenatore; a distanza di anni, troppi anni, ci si è resi conto che aveva semplicemente fatto il massimo che si poteva fare.

Se n'è andata una bella persona.
Ma questi sono solo ricordi, ricordi di un gran calciatore, di un grande allenatore a cui piaceva vivere in punta di piedi e che ha salutato la vita allo stesso modo.