Giocare può causare dipendenza patologica - È vietato il gioco ai minori di anni 18 

Il blocco sì, il blocco no

La strategia del blocco consiste nello schierare un complesso di giocatori appartenenti alla stessa squadra

La strategia del blocco consiste nello schierare, senza remore, un complesso di giocatori appartenenti alla stessa squadra. I vantaggi possono diventare clamorosi; centrare l'equipe performante della domenica è sinonimo di premio certo

e piazzamento nell'olimpo dei fantasy che contano.

Consigliamo il blocco nei tornei multi-entry, dove, per puro scopo di gioco, siamo costretti a realizzare punteggi con picchi elevati se vogliamo vedere avverati i nostri sogni di gloria.

Come scegliere il blocco migliore?

Non esiste a tal proposito una risposta scontata. Bisognerà analizzare il palinsesto di gioco quotidianamente per capire incrocisfide che si presentano.
Occhio particolare va dedicato ai numeri.
Classifica, periodo di forma e conto dei goal subiti e realizzati sono indicatori importanti.

L'idea di blocco deve esaltarvi nei famosi testa-coda. Prime della classe pronte ad approfittare di chi naviga in brutte acque, l'immagine del pallone che gonfia la rete e l'accanito telecronista che si sgola per una vittoria che sembrava annunciata dai tempi dell'Impero Romano.

Grande vantaggio è sfruttare le squadre con una organizzazione di gioco pulita e consolidata. In questi team, infatti, quasi tutti i giocatori partecipano alla manovra, favorendo l'accumulo dei punti e la diminuzione delle occasioni di penalizzazione (goal subiti, falli fatti, cartellini).

Va chiarito che il rapporto diretto blocco-squadra di prestigio, non è per nulla scontato. Molte delle "grandi", infatti, più che sul gioco corale, centrano le vittorie sulle prestazioni dei singoli talenti, riducendo le possibilità di far punti per i compagni.

Insomma, blocco sì.
A patto che si sudi uno per tutti e tutti per uno!